MESSAGGI DELLA MAESTRA

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BUONE VACANZE!

lunedì 2 gennaio 2017

POESIE SULLA BEFANA E IL NATALE


LA BEFANA
La Befana, (termine che è corruzione di Epifania, cioè manifestazione) è nell'immaginario collettivo un mitico personaggio con l'aspetto da vecchia che porta doni ai bambini buoni la notte tra il 5 e il 6 gennaio. La sua origine si perde nella notte dei tempi, discende da tradizioni magiche precristiane e, nella cultura popolare, si fonde con elementi folcloristici e cristiani: la Befana porta i doni in ricordo di quelli offerti a Gesù Bambino dai Magi. Anticamente, la dodicesima notte dopo il Natale, ossia dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte e la rinascita della natura, attraverso la figura pagana di Madre Natura. La notte del 6 gennaio, infatti, Madre Natura, stanca per aver donato tutte le sue energie durante l'anno, appariva sotto forma di una vecchia e benevola strega, che volava per i cieli con una scopa. Oramai secca, Madre Natura era pronta ad essere bruciata come un ramo, per far sì che potesse rinascere dalle ceneri come giovinetta Natura, una luna nuova. ( fonte : http://www.ilnatale.org/)

NOTA CHE PER RICEVERE DONI DALLA BEFANA DEVI RECITARE QUESTA FILASTROCCA:
La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
col cappello alla romana
viva viva la Befana!


Fuoco Fuochello

Fuoco fuochello
la fiamma traballa
il bue è nella stalla
il bue e l'asinello
è nato un Bambinello

Filastrocca di capodanno

Filastrocca di capodanno:
fammi gli auguri per tutto l'anno:
voglio un gennaio col sole d'aprile,
un luglio fresco, un marzo gentile;
voglio un giorno senza sera,
voglio un mare senza bufera;
voglio un pane sempre fresco,
sul cipresso il fiore del pesco;
che siano amici il gatto e il cane,
che diano latte le fontane.
Se voglio troppo, non darmi niente,
dammi una faccia allegra solamente.
Gianni Rodari

Voglio fare un regalo alla Befana

La Befana, cara vecchietta,
va all'antica, senza fretta.
Non prende mica l'aeroplano
per volare dal monte al piano,
si fida soltanto, la cara vecchina,
della sua scopa di saggina:
è così che poi succedeche
la Befana... non si vede!
Ha fatto tardi fra i nuvoloni,
e molti restano senza doni!
Io quasi, nel mio buon cuore,
vorrei regalarle un micromotore,
perché arrivi dappertutto
col tempo bello o col tempo brutto...
Un po' di progresso e di velocità
per dare a tutti la felicità!
Gianni Rodari


IL PRESEPE
Natale.
Guardo il presepe scolpito
dove sono i pastori appena giunti
alla povera stalla di Betlemme.
Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
salutano il potente Re del mondo.
Pace nella finzione e nel silenzio
delle figure in legno ed ecco i vecchi
del villaggio e la stalla che risplende
e l'asinello di colore azzurro.
Salvatore Quasimodo

Un presepe da niente
Io ho in mente un presepe da niente
Un Bambino Gesu'.
Un bambino soltanto,
posato nella culla
da tante manine
dei bimbi del mondo.
We wish you a Merry Christmas,
We wish you a Merry Christmas,
We wish you a Merry Christmas,


And a Happy New Year.

COLORARE CON LA BEFANA

Clicca sul disegno preferito per ingrandirlo,stampa e colora!





































LEGGENDA DI NATALE 2


QUELLA VOLTA CHE BABBO NATALE NON SI SVEGLIÒ IN TEMPO
di Thomas Matthaeus Muller
Hubert, l'anziano Babbo Natale, saltò giù dal letto: accipicchia, non si era svegliato in tempo!Era già la vigilia di Natale, e non c'era ancora nulla di pronto, nemmeno un pacchettino! Dappertutto sul pavimento erano sparse in disordine le molte letterine di Natale che il postino aveva fatto passare attraverso una fessura della porta.
Quasi contemporaneamente qualcuno busso alla porta e la renna Max, fedele assistente di Hubert, entro puntuale come ogni anno. "E che cosa faccio adesso?" si lamento Hubert. "La sveglia non ha suonato!" "Chiedi a Otto, il mago, se può fermare il tempo, cosi tu potresti procurarti ancora tutti i regali", suggerì la renna Max."Otto sa soltanto far apparire conigli dal cilindro!" brontolo arrabbiato Hubert. "E per di più soltanto bianchi!" "Allora portiamoci dietro la cassa dei travestimenti", disse la renna Max. La cassa dei travestimenti era un baule enorme e pesante, piena di vecchi costumi, fazzoletti colorati, cappelli, scarpe e scialli che Hubert, anni prima, aveva ricevuto in regalo da una compagnia teatrale.Quando la caricarono sulla slitta questa si ruppe nel mezzo. "E adesso che faccio?" si lamento Hubert. "Portiamola a mano." sbuffo la renna Max, si sfrego gli zoccoli prima di mettersi al lavoro e trasportarono la cassa cosi per tutta la strada fino in città... per fortuna era in discesa. Tutti i bambini stavano già aspettando con ansia i regali di Natale.Ma quell'anno Hubert e Max, al posto dei regali, fecero una divertente rappresentazione teatrale. E non ebbero niente in contrario quando, uno dopo l'altro, i bambini si misero anch'essi a recitare. Si narrava di un Babbo Natale stanco e arruffato... e l'inizio faceva cosi:Hubert, l'anziano Babbo Natale, salto giù dal letto ... accipicchia, non si era svegliato in tempo!

LEGGENDA DI CARNEVALE


La Leggenda del Costume di ArlecchinoC'era una volta un bambino, chiamato Arlecchino, molto povero che viveva con la sua mamma in una misera casetta.Arlecchino andava a scuola e, per carnevale, la maestra organizzò una bella festa e propose a tutti i bambini della scuola di vestirsi in maschera.I bambini accolsero l'idea con molto entusiasmo, parlavano dei loro vestiti coloratissimi e bellissimi. Soltanto Arlecchino, solo, in disparte,non partecipava all'entusiasmo generale; zitto, zitto, in un angolíno, sapeva che la sua mamma era povera e non avrebbe mai potuto comprargli un costume per quell'occasione!Ma agli altri bimbi dispiacque vedere Arlecchino tanto triste, così ciascuno di loro decise di portare alla sua mamma un pezzetto di stoffa avanzata dai loro costumi colorati. La mamma lavorò tutta la notte, cucì fra loro tutti i pezzi diversi e ne fece un abito. Al mattino Arlecchino trovò un bellissimo abito di tanti colori diversi. Cosi, alla festa della scuola fu proprio lui la maschera più bella e più festeggiata... e tutto questo grazie all'aiuto che i suoi compagni gli avevano dato.Così, la leggenda ci racconta, nacque il costume di Arlecchino.

LEGGENDA DELL'INVERNO


Piero Bargellini - La leggenda dei passeri
Una volta i passerotti abitavano nei boschi; avevano un bel vestito di piume variopinte e cantavano meravigliosamente.Venne una grossa nevicata. Il bosco restò sepolto; i campi attorno scomparvero sotto il coltrone bianco.I passerotti non avevano più da mangiare. Morivano di fame.Allora pensarono di emigrare verso il paese dove abitavano gli uomini.I primi passerotti partirono così in direzione del fumo che usciva dai camini accesi. Giunti in paese, si posero sugli arpioni delle finestre, sulle grondaie dei tetti e si misero a cantare.Gli uomini, a vedere quegli uccelli così variopinti e a sentirli così cantare, se ne invaghirono. Dettero loro la caccia. Parte ne ammazzarono, parte ne fecero prigionieri.Un solo passerotto riuscì a fuggire. Tornò al bosco tutto spaventato e disse agli altri uccelli:Il nostro bel vestito e il nostro canto melodioso attirano troppo il desiderio degli uomini. Se si vuole vivere iri pace bisogna essere più modesti. Lì per lì i passerotti del bosco protestarono. Essi non avrebbero mai rinunziato alloro vestito variopinto e al loro bel canto.Ma la fame si faceva sentire sempre più forte. O morire o rinunziare al bel vestito di piume colorate.Fu così che i passerotti mutarono aspetto. Si misero un povero vestito di piume grigie e si presentarono alla casa dell'uomo come tutti i mendicanti, facendo un solo verso: Cip, cip! - che vuoI dire: Buon dì. Buon dì! Allora l'uomo si commosse alla vista di quei poveri uccelli affamati e dette loro da mangiare.Da quel giorno i passerotti non abitarono più nel bosco, ma vissero attorno alle case degli uomini, vestiti modestamente e senza canto.

LEGGENDA DELLA BEFANA E DEI RE MAGI




La Leggenda della Befana


I Re Magi stavano andando a Betlemme per rendere omaggio al Bambino Gesù. Giunti in prossimità di una casetta decisero di fermarsi per chiedere indicazioni sulla direzione da prendere.Bussarono alla porta e venne ad aprire una vecchina. I Re Magi chiesero se sapeva la strada per andare a Betlemme perché là era nato il Salvatore. La donna che non capì dove stessero andando i Re Magi, non seppe dare loro nessuna indicazione.I Re Magi chiesero alla vecchietta di unirsi a loro, ma lei rifiutò perché aveva molto lavoro da sbrigare.Dopo che i tre Re se ne furono andati, la donna capì che aveva commesso un errore e decise di unirsi a loro per andare a trovare il Bambino Gesù. Ma nonostante li cercasse per ore ed ore non riuscì a trovarli e allora fermò ogni bambino per dargli un regalo nella speranza che questo fosse Gesù Bambino.E così ogni anno, la sera dell' Epifania lei si mette alla ricerca di Gesù e si ferma in ogni casa dove c'è un bambino per lasciare un regalo, se è stato buono, o del carbone, se invece ha fatto il cattivo.







Se vuoi salva l'immagine preferita e ingrandiscila,poi stampa e colora i Re Magi













La Befana viaggia sulla scopa sempre accompagnata dal suo gatto, scegli quello giusto, stampalo e coloralo!

La leggenda dell'albero di Natale

La leggenda dell'albero di Natale

Alla Vigilia del Natale, un ragazzo si recò nel bosco per cercare un ceppo di quercia da bruciare nel camino, così come era tradizione nel suo villaggio.Però, attardatosi, si perse durante una fitta nevicata. Per ripararsi dalla neve si rifugiò sotto l'unico albero ancora verdeggiante, in mezzo a tutte le altre piante spoglie. Quell'albero era l'abete.Il ragazzo, infreddolito e impaurito, si raggomitolò ai piedi del tronco e si addormentò. L'albero si impietosì e per meglio ripararlo abbassò i suoi rami fino a terra, quasi a formare un riparo per proteggerlo dalla neve e dal freddo.Al mattino il ragazzo fu svegliato dalle voci dei suoi compaesani che lo stavano cercando. Solo dopo aver gioito per il ritrovamento, tutti si accorsero del meraviglioso spettacolo che la natura aveva creato: la neve, posandosi sui rami dell'abete, aveva formato decorazioni scintillanti che, insieme ai tanti ghiaccioli, brillavano alla luce del sole.Così l'abete venne preso come simbolo del Natale e in tutte le case ancora oggi lo si decora e lo si illumina per ricreare lo spettacolo sfolgorante che apparve in quel bosco ai contadini, la mattina di Natale.Da allora anche gli abeti nelle foreste mantennero la caratteristica di piegare i rami verso il basso.

HAPPY NEW YEAR DECORATIONS

WORK IN PROGRESS...



FINESTRE NATALIZIE




PALLINE ALBERO CON SPAGO E NASTRINI






PRESEPE DI CARTONE RICICLATO



ALBERO DI NATALE CON I CONCHIGLIONI DI PASTA