MESSAGGI DELLA MAESTRA

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BUONE VACANZE!

giovedì 9 febbraio 2017

DECORAZIONI INVERNALI




ORIGINALI MASCHERE DA COLORARE
















LEGGENDA DI CARNEVALE


La Leggenda del Costume di ArlecchinoC'era una volta un bambino, chiamato Arlecchino, molto povero che viveva con la sua mamma in una misera casetta.Arlecchino andava a scuola e, per carnevale, la maestra organizzò una bella festa e propose a tutti i bambini della scuola di vestirsi in maschera.I bambini accolsero l'idea con molto entusiasmo, parlavano dei loro vestiti coloratissimi e bellissimi. Soltanto Arlecchino, solo, in disparte,non partecipava all'entusiasmo generale; zitto, zitto, in un angolíno, sapeva che la sua mamma era povera e non avrebbe mai potuto comprargli un costume per quell'occasione!Ma agli altri bimbi dispiacque vedere Arlecchino tanto triste, così ciascuno di loro decise di portare alla sua mamma un pezzetto di stoffa avanzata dai loro costumi colorati. La mamma lavorò tutta la notte, cucì fra loro tutti i pezzi diversi e ne fece un abito. Al mattino Arlecchino trovò un bellissimo abito di tanti colori diversi. Cosi, alla festa della scuola fu proprio lui la maschera più bella e più festeggiata... e tutto questo grazie all'aiuto che i suoi compagni gli avevano dato.Così, la leggenda ci racconta, nacque il costume di Arlecchino.

La storia del Carnevale: dalla Preistoria ai nostri tempi.


Fin dalla preistoria maschere colorate e costumi adornati di piume e sonagli erano utilizzati dagli stregoni, per assumere aspetti terrificanti durante riti magici e propiziatori atti a scacciare gli spiriti maligni.Gli Egizi, furono i primi ad ufficializzare una tradizione carnevalesca, con feste, riti e pubbliche manifestazioni in onore della dea Iside, che presiedeva alla fertilità dei campi e simboleggiava il perpetuo rinnovo della vita. Il carnevale Greco veniva celebrato, invece, in varie riprese, tra l’inverno e la primavera, con riti e sagre in onore di Bacco, dio del vino e della vita. Le “ Grandi dionisiache “ dal tono particolarmente orgiastico, si tenevano tra il 15 marzo ed il 15 aprile, mese di Elafebolione, in Atene, e segnavano il punto culminante del lungo periodo carnevalesco.Nel mondo romano, dove si svolgevano feste in onore degli dei, possiamo più propriamente ritrovare le origini del nostro Carnevale.Nell’antica Roma i festeggiamenti in onore di Bacco, detti Baccanali, si svolgevano lungo le strade della città e prevedevano già l’uso di maschere, tra fiumi di vino e manifestazioni danzanti.C’era poi la festa di Cerere e Proserpina, che si svolgeva di notte, in cui giovani e vecchi, nobili e plebei si univano nel ritmo dei festeggiamenti.In marzo e in dicembre era la volta dei Saturnali, le feste sacre a Saturno, padre degli dei, che si svolgevano nell’arco di circa sette giorni durante i quali gli schiavi diventavano padroni e viceversa: il “Re della Festa”, eletto dal popolo, organizzava i giochi nelle piazze, e i gladiatori davano spettacolo.
Caratteristica preminente dei “ Saturnali “ era la sospensione delle leggi e delle norme che regolavano allora i rapporti umani e sociali. Donde l’erompere della gioia quasi vendicativa della plebe e degli schiavi e al condiscendenza del patriziato, che si concedevano un periodo di frenetiche vacanze di costumi e di lascivia di ogni genere. Erano giorni di esplosione di rabbia e di frenesia incontrollata, di un’esuberanza festaiola che spesso degenerava in atti di intemperanza e di dissolutezza





Con il cristianesimo questi riti pagani persero il carattere magico e rituale e rimasero semplicemente forme di divertimento popolare.La personificazione del carnevale in un essere umano o in un fantoccio risale invece, al Medioevo. Ne furono responsabili i popoli barbari che, calando nei paesi mediterranei, determinarono una sovrapposizione, o meglio una simbiosi, di usi e di costumi, assorbiti quindi dalla tradizione locale, che ne ha tramandati alcuni fino ai giorni nostri, mentre altri si sono fatalmente perduti durante il lungo ed agitato andare del tempo. Nel medioevo i giorni martedì e giovedì prima delle ceneri, detti "grassi", sii festeggiava con ricchi banchetti e ogni tipo di divertimento.Nel Rinascimento i festeggiamenti carnevaleschi entrarono anche nelle corti europee e assunsero forme più raffinate, legate anche al teatro, alla danza e alla musica.Resta ancora incerta l’etimologia della parola Carnevale: potrebbe derivare da Carnalia (feste romane in onore di Saturno, nel terzo secolo a.C.), o da carna-aval o carnevale (un invito a non mangiare carne), o ancora dal medievale “carne levare” o “carnem-laxare” (”togliere la carne” dalla dieta quotidiana, in osservanza del precetto cattolico di non mangiare carne durante i quaranta giorni di quaresima).Il Carnevale è tradizionalmente il periodo che precede la Quaresima ed è festeggiato con feste mascherate, sfilate di carri allegorici, danze.
In Italia la data ufficiale che apre la festa è il 17 gennaio, ma nei piccoli paesi della penisola e nel resto del mondo le date di apertura del carnevale sono variabili. Possono cominciare il giorno di Santo Stefano, l'Epifania, il 17 gennaio o il 2 febbraio.Gli ultimi tre giorni o il solo "Martedì grasso", che precede il mercoledì delle ceneri, primo giorno di quaresima, hanno luogo i festeggiamenti più sfrenati con giochi e balli in maschera. Il vero scopo del carnevale è la purificazione. Un particolare, infatti, unisce tutti i luoghi il giorno in cui i carri allegorici sfilano mostrando le proprie maschere e cioè il funerale di un enorme "omaccione", che altro non è che l'anno vecchio che muore e porta via con sé tutti i mali passati.



FILASTROCCHE E POESIE PER IL CARNEVALE


Poesie di Carnevale

Filastrocca di Carnevale
Carnevale vecchio e pazzo
s'è venduto il materasso
per comprare pane e vino
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
una montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia ad un pallone.
Beve e beve e all'improvviso
gli diventa rosso il viso,
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia…
Così muore Carnevale
e gli fanno il funerale,
dalla polvere era nato
ed in polvere è ritornato.
(Autore: Gabriele D'Annunzio)
Filastrocca viva viva il Carnevale
Viva viva il carnevale,
con il pepe e con il sale
la tristezza manda via
e ci porta l'allegria!
Fischi canti suoni e balli
la vecchietta vuol ballare
ed il nonnetto vuol cantare.
Ad un tratto vedo il babbo
travestito da indiano.
Chi si veste da Arlecchino
chi da Zorro o da Pinocchio
chi da gatto o da fatina
da pagliaccio o da soldato!
Com'è bello Carnevale
che schiamazza per le strade
fa scordare ogni male.
Viva viva il Carnevale.
(Inviata da Livia)




Il vestito di Arlecchino
G.Rodari

Per fare un vestito ad Arlecchino
ci mise una toppa Meneghino,
ne mise un'altra Pulcinella,
una Gianduia, una Brighella.
Pantalone, vecchio pidocchio,
ci mise uno strappo sul ginocchio,
e Stenterello, largo di mano
qualche macchia di vino toscano.
Colombina che lo cucì
fece un vestito stretto così.
Arlecchino lo mise lo stesso
ma ci stava un tantino perplesso.
Disse allora Balanzone,
bolognese dottorone:
"Ti assicuro e te lo giuro
che ti andrà bene li mese venturo
se osserverai la mia ricetta:
un giorno digiuno e l'altro bolletta".

BRIGHELLA
Son Brighella, attaccabrighe.
Ho la casacca con le righe
righe verdi ed alamari
sempre le tasche senza denari
mangio molto, non spendo mai
niente soldi e niente guai!

Viva i coriandoli di Carnevale
Gianni Rodari
Viva i coriandoli di Carnevale,
bombe di carta che non fan male!
Van per le strade in gaia compagnia
i guerrieri dell'allegria:
si sparano in faccia risate
scacciapensieri,
si fanno prigionieri
con le stelle filanti colorate.
Non servono infermieri
perchè i feriti guariscono
con una caramella.
Guida l'assalto, a passo di tarantella,
il generale in capo Pulcinella.
Cessata la battaglia,
tutti a nanna.
Sul guanciale
spicca come una medaglia
un coriandolo di Carnevale.



CarnevaleCarnevale in filastrocca,
con la maschera sulla bocca,
con la maschera sugli occhi,
con le toppe sui ginocchi:
sono le toppe d’Arlecchino,
vestito di carta, poverino.
Pulcinella è grosso e bianco,
e Pierrot fa il saltimbanco.
Pantalon dei Bisognosi
-Colombina, - dice, - mi sposi?
Gianduia lecca un cioccolatino
e non ne da niente a Meneghino,
mentre Gioppino col suo randello
mena botte a Stenterello.
Per fortuna il dottor Balanzone
gli fa una bella medicazione,
poi lo consola: - E’ carnevale,
e ogni scherzo per oggi vale.


Carnevale
Che fracasso!
Che sconquasso!
Che schiamazzo,
mondo pazzo!
E’ arrivato Carnevale
buffo e pazzo,
con le belle mascherine,
che con fischi,
frizzi e lazzi,
con schiamazzi,
con sollazzi,
con svolazzi di sottane
e di vecchie palandrane,
fanno tutti divertir.
Viva, viva Carnevale,
che fischiando,
saltellando,
tintinnando,
viene innanzi e non fa male;
con i sacchi pieni zeppi
di coriandoli e confetti,
di burlette e di sberleffi,
di dispetti,
di vestiti a fogge strane,
di lucenti durlindane,
di suonate,
di ballate,
di graziose cavatine,
di trovate birichine!


La canzone delle mascherineUn saluto, a tutti voi;
dite un po’ chi siamo noi?
Ci guardate e poi ridete?
Oh! mai più ci conoscete!
Noi scherziam senza far male,
Viva, viva il Carnevale!
Siamo vispe mascherine,
Arlecchini e Colombine,
diavolini, follettini,
marinai
bei ciociari
comarelle
vecchierelle:
noi scherziam senza far male,
viva, viva il Carnevale!
Vi doniamo un bel confetto,
uno scherzo, un sorrisetto;
poi balliamo
poi scappiamo.
Voi chiedete: Ma chi siete?
Su pensate,indovinate.
Siamo vispe mascherine,
Arlecchini e Colombine,
diavolini, follettini,
marinai
bei ciociari
comarelle
vecchierelle:
noi scherziam senza far male,
viva, viva il Carnevale!

ColombinaVestito bianco
ho di bucato,
verde il grembiule
come un prato.
Dalla cuffietta
di tutti i colori
i riccioli
scappano fuori.
CarnevaleE’ tornato Carnevale.
Per la strada, tra un inchino
e una buffa riverenza,
vanno allegri un Arlecchino,
Colombina, Pantalone,
Corallina, Balanzone,
e Rosaura con Brighella
a braccetto a Pulcinella.
"Fo’ l’inchino......Serva sua"
"E io fo’ la riverenza, Eccellenza....!"
E giù risa, scherzi, grida e schiamazzi
di fanciulli e di ragazzi
I Burattini
Son di legno, son piccini,
colorati i vestitini;
sempre buoni e obbedienti,
svegli, allegri e sorridenti:
son delizia dei bambini.
che invenzione i burattini!
Quando alcun non li molesta,
dormon tutti in una cesta:
se ne stanno in compagnia
tutti, in pace ed armonia,
come tanti fratellini.
che gioia i burattini!
Pulcinella ed Arlecchino,
Stenterello e Meneghino,
con Brighella e Pantalone,
Colombina e Balanzone,
fanno ridere i bambini.
Viva, viva i burattini!

Il Carnevale nel mondo







SudamericaIn Sudamerica il Carnevale ha sempre rappresentato un avvenimento d'eccezionale importanza per le popolazioni, sopratutto per quelle più povere e più legate alle tradizioni. Colore, rumore, musica e spontanietà caratterizzano questo Carnevale Rio de Janeiro è il primo conosciuto e seguito, con tanta musica frenetica, carri allegorici di dimensioni enormi, maschere di politici, ballerine in tanga e piume, lancio di fiori.
A Salvador de Bahia la festa ha inizio con musica che risuona nelle strade e la folla la segue ballando per le vie a ritmo di samba(o"semba "come veniva scritta un tempo) significa in lingua angolana "colpo d'ombelico" ed è la protagonista anche del Carnevale di Rio de Janeiro. Un gran numero di strumenti, spesso anche improvvisati come utensili da cucina quali la "frigideira" cioè la padella, o il"foca-no-prato" un coltello sfregato contro un piatto,oppure tamburi ottenuti con bidoni di benzina vuoti, segna il ritmo.




Colombia
Ogni quartiere di Barranquilla organizza una festa a tema. E così musiche, canzoni, balli e costumi S'ispirano magari ad un… caimano. Solo due maschere non mancano mai: quella della morte e quella del poliziotto. La prima è interpretata da un uomo vestito con una tunica nera su cui è dipinto uno scheletro. Va in giro con una falce di legno e quando acchiappa qualcuno lo inonda di farina. La seconda, detta "El Congo", è interpretata solo da uomini alti e robusti che procedono tutti insieme in fila indiana. Con in testa un vistosissimo cappello multicolore, gli uomini di "El Congo'' cercano di mantenere l'ordine grazie ad un coltello; di legno.

Francia
Legato per tradizioni a quello di Viareggio, è il carnevale che si svolge a Nizza, sulla Costa Azzurra. La sua caratteristica è di ruotare sempre intorno ad un tema, che si rinnova ogni anno, intitolato al Re Carnevale. Ogni anno più di 1.200.000 visitatori animano le due settimane di festa, con sfilate di carri, battaglie dei fiori: migliaia di fiori freschi decorano i carri che sfilano per la città. Vari personaggi in costume gettano sulla folla iris, margherite, rose e mimose, dando vita a una parata "profumata"; martedì grasso un’immensa sfilata di maschere e carri inizia nel primo pomeriggio e continua fina a tarda notte, quando il rogo di Re Carnevale, i fuochi d’artificio e il veglione all’Hotel Plaza concludono il Carnevale nizzardo.
Giardini di Albert I si trasformano per l’occasione in "Giardino meraviglioso" dove si potrà passeggiare in un mondo fiabesco, tra sogno e ironia.

Germania
Qui il carnevale è sentito principalmente in due città:Il più caratteristico è quello che si svolge
a Colonia si presenta il più caratteristico , dove i tre personaggi principali sono il Principe, il Fante e la Vergine. Si scende in piazza solo il giovedì grasso, giorno dedicato alle donne che prendono il comando e hanno ogni libertà:mascherate catturano i compagni e tagliano loro la cravatta.
A Dusserldolrf il carnevale inizia a capodanno e finisce il martedì grasso. Il "Karneval" ha una dimensione di massa e per le strade si festeggia con abbondanti bevute. Figura particolare è "l’oratore della botte" che suscita ilarità con battute e scherzi. Mentre il più spettacolare è quello che si svolge nella Foresta Nera, dove demoni e streghe danzano attorno ai falò notturni.




FinlandiaI bambini di Helsinki festeggiano il Carnevale trascorrendo tutta una giornata all’aperto. Per vincere il freddo ….quasi polare, bevono latte bollente e mangiano brioche ripiene di pasta di mandorle. Poi, con i loro slittini si lanciano in spericolate discese gridando: "Lino, lungo lino!" Cosa vuol dire? Beh, dovete sapere che una volta, in questo lontano paese, si coltivava molto il lino e una lunghissima corsa sulla neve, bianca come il tessuto, era di buon augurio per un abbondante raccolto. E d'allora, questa bella tradizione è rimasta


Belgio
Nella città belga di Binche, si festeggia seguendo le antiche usanze, che risalgono addirittura al 1395. Si tramanda che i valloni accendessero i falò e sancissero così la morte dell’inverno, celebrando la fertilità della terra e delle donne. La maschera tipica è quella contadina del “Gille”: il martedì Grasso (che quest’anno cade il 5 febbraio) i “Gilles” indossano il loro costume tradizionale e avanzano mascherati per le strade della città.


DanimarcaIl Carnevale è la prima festa dell’anno ed è dedicata soprattutto ai bambini: i piccoli decorano delle frasche con nastri colorati e caramelle e la mattina del primo gennaio svegliano genitori con questi ramoscelli colorati per ricevere in cambio regali e dolci.
A Dragor, vicino a Copenaghen, si svolge la gara per eleggere il "re dei gatti"; lo scopo è di rompere per primi una botticella usando una mazza: un tempo, dentro la botte era chiuso un gatto, oggi dolci e premi.
Ad Aalborg, un’altra cittadina della Danimarca, il carnevale si festeggia nel mese di maggio con una grande parata di carri e maschere che sfilano per le strade e barche con decori carnevaleschi percorrono il canale della città.
A Copenaghen in occasione del Carnevale si organizzano giochi assai carini :bisogna prendere, con la bocca e senza l'aiuto delle mani, un biscotto che pende dal soffitto attaccato ad una cordicella
Al carnevale - che qui si chiama “Poklad” - di Lagosta, in Croazia ogni martedì grasso si rievoca l’assalto dei pirati catalani alla vicina isola di Curzola. I pirati mandarono un messaggero turco ai lagostini intimando loro la resa. Ma la popolazione di Lagosta andò in pellegrinaggio nella chiesa di San Giorgio a pregare per la salvezza, e una tremenda tempesta distrusse la flotta.

GreciaI ragazzi d'Atene, tanto per fare un esempio, organizzano finti cortei nuziali dove, oltre agli sposi e agli invitati, vi sono il diavolo e l'uomo di cenere. Quest'ultimo ha il compito di difendere il proprio gruppo gettando sugli intrusi delle manciate... di cenere. Il banchetto é a base di galactobureko, buoni, anzi buonissimi dolcetti a latte. Infatti gli ortodossi rispettano la settimana del formaggio; poi l'ultima di Carnevale, durante la quale non possono assolutamente mangiare carne ma soltanto pesce

Il più famoso è quello che si svolge a Patrasso, dura tre settimane durante le quali sfilano carri floreali e balli in maschera. Il Carnevale emoziona con una caccia al tesoro famosa in tutta Europa. I partecipanti sono circa 50000 agguerrite maschere in motocicletta! La maschera simbolo é il “Domino nero”, che deriva in realtà dal Carnevale di Venezia, distinta da un lungo mantello, che la sera del venerdì grasso inaugura il primo ballo in maschera, al quale tutte le donne si recano con guanti e mascherina nera , mentre gli uomini sfoggiano il costume tradizionale “tuxedos.
A Corfù, invece, i festeggiamenti terminano con la sfilata di "Sior Carnevale", che incarna le cose negative successe durante l’anno passato, ad attenderlo un falò nel quale sarà bruciato portandosi via i mali che rappresentava, e si continua con la musica, i balli e il divertimento.

Stati Uniti
Il Carnevale più sfavillante si svolge a New Orleans, con danze sfrenate e sfilate di carri, dai quali vengono lanciate collane dai colori viola, giallo e verde, che rappresentano i colori di questo Carnevale. E’ la festa più pazza dell’anno, tanto che si usa chiamare questo periodo "madness", vale a dire follia. Una tradizione che nessuno vuole perdersi è il taglio della torta "King Cake", il dolce tipico di questi festeggiamenti che contiene all’interno una bambolina: il fortunato che la troverà nella sua fetta verrà incoronato Re della festa.


Svizzera
Nei giorni che precedono la Quaresima, iniziano i preparativi del Carnevale svizzero, che trova le sue origini nelle feste pagane primaverili e nelle tradizioni popolari dove si usava indossare costumi spaventosi per cacciare gli spiriti. Svegliati alle 4 del mattino da un tuono fragoroso, gli abitanti di Basilea si preparano per scendere in strada con lanterne e maschere grottesche, decise in base ad un tema, grandi e piccini trascorrono questi quattro giorni di festa tra musica di tamburi e musicanti mascherati chiamati "Guggemuusige".


CanadaA Québec City, quasi tutti gli anni a temperature bassissime, si festeggia il carnevale organizzando tanti incontri sportivi, artistici e culturali ai quali partecipano grandi e piccini. La festa si svolge con una sfilata ricca di maschere e fuochi d’artificio e si ferma davanti al palazzo di ghiaccio, dove musica e balli riscaldano la giornata del Carnevale. Non può mancare alla tradizione della città il Bonhomme Carnaval, il pupazzo di neve vivente che diverte i bambini con spettacoli e esibizioni, mentre a far compagnia agli adulti c’è una bevanda alcolica, il "caribou drink" che riscalda i visitatori meno abituati al freddo canadese.


Spagna
Il Carnevale più allegro in Spagna si festeggia a Cadice, le origini risalgono a quando la città era un importante porto molto influenzato dai rapporti commerciali con la Repubblica di Venezia. I festeggiamenti si svolgono in strada con gruppi dalle quattro alle quaranta persone che sfilando, cantano le "chirigotas", delle canzoni divertenti che prendono in giro i politici e i personaggi più famosi; ; i “Comparsas” che compongono musica più soave ed elegante; i “Cori” e i “Quartetti”.
Il Carnevale di Alicante, invece, è dedicato alle famiglie, dal papà al figlio, tutti festeggiano in strada mascherati con musica e recite gratuite sponsorizzate dal comune che ogni anno propone un tema diverso.

STORIA DEI CORIANDOLI




Durante le sfilate di carrozze, tipiche di molte città, venivano gettati sulla folla mascherata granoturco ed arance, fiori, gusci d'uovo ripieni di essenze profumate, monete..
A partire dal XVI secolo, con i frutti del coriandolo, rivestiti di zucchero, si iniziarono a produrre dei confettini profumati, fatti apposta per essere lanciati dall' alto dei carri mascherati o da balconi e finestre.
Questa usanza, piuttosto costosa, cadde in disuso. I confetti bianchi vennero gradualmente sostituiti da piccole pallottole, di identico aspetto, ma fatte di gesso.
Pare che a Milano, nel XIX secolo, si cominciò a tirare qualcosa di diverso: minuscoli dischetti di carta bianca che al minimo refolo di vento si sollevavano in aria, come se una nevicata ricoprisse i carri che sfilavano.
Narra la leggenda che la geniale trovata fosse dell'ingegner Enrico Mangili, che aveva pensato di usare i dischetti di scarto dei fogli bucherellati che si usavano come lettiere per i bachi da seta. Presto la folla li cominciò a chiamare con il nome con cui ancora oggi li conosciamo: coriandoli.
I coriandoli cominciarono ad essere prodotti a livello industriale e non più come materiale di scarto, utilizzando anche carta colorata.

CARNEVALE IN ITALIA


Il Carnevale in Italia

“Semel in anno insanire licet”: una volta all’anno è lecito impazzire, affermavano i latini.Infatti a Carnevale si può eccedere, camuffandosi e uscendo dai ruoli “indossati” tutto l’anno.Sono i giorni licenziosi e sfrenati che precedono la morigerata Quaresima.Ovunque vengono organizzate feste e sfilate di carri allegorici, tra lanci di coriandoli e stelle filanti.I bambini lo aspettano con impazienza, per mascherarsi e indossare i costumi preferiti, spesso ispirati ai personaggi dei cartoon e a quelli tradizionali delle fiabe.Pure gli adulti si divertono, soprattutto nel carnevale di Venezia: in piazza San Marco sfilano spesso costumi così fastosi da essere vere creazioni artistiche.Del resto Carnevale è anche occasione per andare in montagna e godersi una settimana bianca sulla neve.A Viareggio sfilano i carri, frutto di un lungo e prezioso lavoro artigianale.I festeggiamenti si concludono a Milano, dove, grazie alla tradizione del Carnevale Ambrosiano, si va in maschera fino a sabato grasso. Ma analizziamo i particolari del carnevale in Italia.
Ivrea (Torino) L’edizione del 2008 ha riproposto Fagiolandia - Rassegna di prodotti enogastronomici tipici del territorio. Come da tradizione, la manifestazione ha toccato il culmine con la spettacolare Battaglia delle Arance, che si svolge nelle piazze del centro cittadino. Conosciuta in tutto il mondo, questa Battaglia ricorda una grande rivolta popolare che ebbe luogo nel XII secolo e che portò alla distruzione del Castello cittadino. La manifestazione si presenta come un tumultuoso gioco delle parti tra gli aranceri a piedi, simbolo del popolo ribelle, e quelli sui carri, simbolo delle guardie del tiranno. Indumento tipico e obbligatorio del Carnevale di Ivrea è il berretto frigio, lo stesso in uso durante la rivoluzione francese, indispensabile per proteggersi dal lancio delle arance.





Venezia.Terra stravagante e misteriosa, Venezia offre un suggestivo scenario soprattutto nel periodo più variopinto dell'anno. Nel 2008, dedicato ai sensi: la forza della vista, l’estasi del tatto, la potenza dell’ascolto, il piacere del gusto e l’ebbrezza dell’olfatto. Sensation, 6 sensi per 6 sestieri è il titolo di uno dei carnevali più famosi italiani.





Cento (Ferrara)Tra i più antichi d’Italia, il Carnevale di Cento ha ormai una fama internazionale grazie anche al gemellaggio con il Carnevale di Rio de Janeiro. I festeggiamenti prevedono suggestive sfilate di carri allegorici, enormi opere di cartapesta, che possono raggiungere una larghezza di 6 metri e una lunghezza e altezza anche di 20 metri. Nota caratteristica di questo Carnevale è il "gettito" o lancio di regali e gadget: il pubblico riceve dai carri in parata caramelle, cioccolatini, pupazzi di peluche, palloni, coriandoli e regali di ogni genere, perché "nessuno torni a casa da Cento a mani vuote!". Durante le sfilate dei carri fanno la loro comparsa avvenenti e provocanti ballerine come rappresentativa di una delle più importanti scuole di samba carioca a suggellare il gemellaggio con Rio. Al termine dell'ultima giornata di sfilate si svolge un tradizionale rito propiziatorio: il rogo di un enorme Tasi in cartapesta, la maschera tipica di Cento, che prima di morire recita un velenoso "testamento" in cui mette alla berlina i vizi, ma anche le virtù, dei personaggi centesi.





Viareggio (Lucca)Quello di Viareggio, uno dei più belli d'Italia, è un Carnevale ricco di storia e tradizioni e dalla forte satira. Protagonisti indiscussi delle spettacolari parate saranno ancora una volta i giganti di cartapesta che sfileranno a bordo di carri, sulla passeggiata del lungomare. Nutrito anche l’elenco delle manifestazioni teatrali, sportive e i veglioni. Il Carnevale di Viareggio, Carnevale d’Italia e d’Europa, compie quest’anno il suo 136° compleanno!





Fano (Pesaro - Urbino)Il Carnevale di Fano è il più antico d'Italia: le prime attestazioni scritte relative a questa festa risalgono al lontano 1347. La leggenda narra che questo Carnevale sia nato per celebrare la riconciliazione delle due più importanti famiglie cittadine di allora, i Del Cassero e i Da Carignano, ricordate da Dante Alighieri nella "Divina Commedia". Risale invece al 1450 il primo Palio disputato con cavalli ed asini al termine del quale il vincitore, per festeggiare, lanciava agli spettatori delle offelle al miele. Una tradizione che nel tempo si è trasformata sino a diventare una battaglia combattuta a colpi di quintali di dolciumi. Sfilate di carri allegorici, gruppi folcloristici, musicali, mascherate, lancio di quintali e quintali di dolciumi, spettacoli pirotecnici sono il contorno tipico carnevalesco.
Putignano (Bari)La tradizione fa risalire il Carnevale di Putignano al 1394, anno della traslazione delle reliquie di santo Stefano da un monastero della vicina città di Monopoli nella locale chiesa di S. Maria La Greca. La maschera tipica di questo Carnevale è Farinella, la cui nascita risale al 1953 e che ricorda l'immagine di un "jolly" con abito a toppe multicolori e sonagli sulle tre punte del cappello e sulle scarpe, la città pugliese sarà attraversata da sfilate di carri allegorici sormontati da giganti di cartapesta ispirati a personaggi del mondo contemporaneo.





Sciacca (Agrigento)La 109esima edizione prende il via con tanti carri, maschere, feste danzanti e molto altro! Il Carnevale di Sciacca ruota intorno a Peppe Nappa, "Lu Re di lu cannalivari sciacchitanu", la maschera rappresentativa di questo Carnevale. Peppe Nappa apre il corteo dei carri allegorici allestiti per la festa e incita gli spettatori a divertirsi distribuendo loro salsicce, vino e caramelle per poi finire al rogo l’ultimo giorno di Carnevale.





Acireale (Catania)Con la sua straordinaria spettacolarità, quello di Acireale è ormai conosciuto come "il più bel carnevale di Sicilia". Le sue origini sono antichissime e risalgono al XVII secolo, quando squadroni di contendenti duellavano lanciandosi uova marce. Con il passare degli anni il Carnevale acese si è andato sempre più raffinando grazie anche agli "abbatazzi", poeti di strada che si sfidavano nelle piazze della città improvvisando rime e brevi poesie. Nell'Ottocento viene introdotta nella tradizione carnevalesca di Acireale la "cassariata", una sfilata di carrozze trainate da cavalli riservate ai nobili, che lanciano confetti agli spettatori. Risalgono al 1880 le prime sfilate di i carri con maschere di cartapesta dalle gigantesche dimensioni mentre nel 1930 fanno la loro prima comparsa le sfilate dei carri infiorati, maestose "costruzioni" realizzate con i garofani. Negli anni '50 - '60 del Novecento ai carri allegorici e alle macchine infiorate si affiancano dei mini-carri, detti "lilliput", a bordo dei quali trova posto un bambino. Antiche tradizioni che si sono andate via via raffinando e rivivono anche quest’anno nei giorni di Carnevale, quando tutta la città diventa un'enorme giostra con giochi popolari come l'albero della cuccagna, il tiro alla fune e la corsa dei sacchi.





Oristano.In Sardegna dire "Carnevale" equivale a dire "Sartiglia", una festa equestre che trae origine dalla cultura spagnola tardomedievale e che si tiene ad Oristano la domenica ed il martedì di Carnevale. Un tempo riservata esclusivamente ai nobili, la Sartiglia vede giovani cavalieri mascherati confrontarsi nell’uso della lancia in groppa a cavalli addobbati con coccarde colorate e pizzi di seta. La maschera dominante della festa è Su Cumponidori, il re della Sartiglia, che viene eletto ogni anno dai rappresentanti di artigiani e contadini. Nel giorno della Sartiglia, il re deve sottoporsi al rituale della vestizione al termine della quale viene poggiata sul volto del cavaliere una maschera. Da questo momento in poi Su Componidori non potrà più mettere piede a terra. Issato su un cavallo, l’eletto percorrerà le vie del centro, che nel frattempo sono state ricoperte di sabbia. Insieme ai suoi cavalieri, tutti in costume sardo, dovrà infilzare la spada al centro di una stella sospesa di fronte alla facciata del Duomo. La riuscita dell’impresa assicurerà una primavera ricca e prosperosa.





Paola .(Cosenza)Il Carnevale paolano, famoso in tutto il territorio cosentino e non solo, apre i festeggiamenti e fino al martedì grasso si susseguiranno le tradizionali sfilate del Re e della Regina del Carnevale.
Sauris (Udine)In questo paese di tradizione tedesca in provincia di Udine, il Carnevale è caratterizzato dalle tradizionali figure dei Rolar e dei Kehirar che danno vita alla Notte delle Lanterne. I primi sono personaggi a metà strada tra il demoniaco e il magico, hanno la faccia coperta di fuliggine e sono accompagnati dai sonagli. I Kehirar invece indossano delle maschere di legno e hanno degli abiti colorati. Entrambi vanno in processione da Sauris di Sopra a Sauris di Sotto, seguiti dai turisti, illuminando solo con le lanterne la strada. Una volta arrivati a destinazione, nel mezzo del paese, si possono rimettere in sesto con un tradizionale pasto a base di minestrone d’orzo, fagioli, prosciutto, crauti, cotechino e dolci. Il tutto sotto un tendone riscaldato al centro della città.
Verres (Valle d’Aosta)
Il Carnevale Storico di Verres ha il sapore antico. Nato dalla ribellione di Caterina nel 1450 al Duca di Savoia, coinvolge tutto il popolo. Il sabato il Gran Ciambellano scende la scalinata di Piazza Chanoux, circondato da guardie, arcieri e portabandiera e annuncia l'arrivo dei signori locali. Poi la Contessa inizia ballare con un popolano, mentre il Gran Ciambellano dichiara aperti i festeggiamenti ed invita il popolo a sfrenarsi. E così la festa continua fino al martedì grasso quando le celebrazioni si concludono con il ballo in maschera al Castello, detto Veglionissimo.
Bergamo"Bergamo Piazza delle meraviglie", il Carnevale nella città lombarda, è un festeggiamento d’autore. Giostre magiche, opere d’arte e istallazioni artistiche per coinvolgere ed emozionare il grande pubblico. E poi a fare da contorno laboratori, parate, giochi e animazione, spettacoli per i più piccoli fino al corteo del Re e della Regina del Carnevale che animerà le vie di Città Alta.

MASCHERE SAGOME CARNEVALE DA COLORARE



PAGLIACCIO CON I FERMACAMPIONI

Versione colorata o da colorare secondo i propri gusti ; da stampare ,anche ingrandire, incollare su cartoncino per rafforzarlo , ritagliare e assemblare con i fermacampioni. Se preferite ,usare anche solo la maschera per il viso.
Buon divertimento





FESTONE DI CARNEVALE




In occasione del Carnevale ,in alternativa alle solite catenelle ,abbiamo realizzato questi semplici Festoni di carta colorata.Abbiamo sovrapposto fogli di carta alternando quattro diversi colori e ritagliato a spirale ,dal margine al centro ,pinzando le due estremità del "filo" ottenuto e unendo più parti di questo per allungare il festone.Il risultato è quello visibile nelle foto.Inutile dire che ci siamo divertiti tanto e che nessuno ha trovato difficoltà a realizzare il proprio spezzone!

Carnevale in Sardegna








IL CARNEVALE SARDO è ufficialmente iniziato il 17 gennaio, dal giorno del fuoco di Sant'Antonio in cui compaiono le prime maschere col volto annerito di fuliggine.
Abbiamo svolto una ricerca sulle maschere sarde più conosciute e ne abbiamo scoperte altre rispolverate dai recenti studi sull'argomento : molte maschere infatti sono cadute nel dimenticatoio per imposizione in quanto nei secoli scorsi ne venne vietato l'uso.
In effetti alcune non sono piacevoli da vedere e richiamano immagini da horror ,ma fanno parte della nostra cultura legata alle origini agro-pastorali ( quindi all'alternanza delle stagioni e al ciclo continuo morte-rinascita) e ad antichi riti in relazione alla lotta del bene contro la bestia (si ripropone infatti la caccia a bestie diverse nei singoli paesi, ora contro l'orso,ora contro il caprone ,..)!Alcune erano riprodotte in ceramica bianca o nera (bene o male) ,altre in sughero e completate da pelli di animali ,generalmente ovini, e da attrezzi come bastoni o lazi (soga)

Mamuthones e Issohadores di Mamoiada,





Boes di Ottana